La Settina della Madonna del Rosario


Madonna del Rosario. Chiesa SS. Annunziata, Linguaglossa.
Madonna del Rosario. Chiesa SS. Annunziata, Linguaglossa.

Al pari della mattutina "Novena di Natale" celebrata nella Chiesa "San Francesco di Paola" alle ore 5 di mattina, sempre a Linguaglossa veniva celebrata la "Settina della Madonna del Rosario" nella Chiesa "SS. Annunziata", Chiesa satellite della Parrocchia "San Francesco di Paola".

La "Settina", che affondava le sue radici nella notte dei tempi, fu salvaguardata da Don Vincenzino fin quanto l'affluenza dei fedeli lo permise, cioè fino agli inizi degli anni novanta.

Si trattava, comunque, di una tradizione alquanto strana, in quanto collocata fuori dal suo tempo naturale: non la settinana antecedente il 7 ottobre, quindi, ma la prima settimana di novembre, subito dopo la festività di "Tutti i Santi" e la "Ricorrenza dei nostri cari defunti", naturalmente prima della "Dodicina dell'Immacolata" in Chiesa Cappuccini.

La motivazione era molto semplice: ottobre era il mese della vendemmia ... e allora i nostri padri, pur di non saltare questa devozione, l'avevano spostata in un periodo di stasi lavorativa, fra la fine della vendemmia e l'inizio della raccolta delle olive.

Insomma, novembre e dicembre, erano per Linguaglossa due mesi di intensa preghiera e riflessione, dato che, a seguire, una dopo l'altra, c'erano ben tre pratiche religiose mattutine: la "Settina della Madonna del Rosario", la "Dodicina dell'Immacolata" e la "Novena" di Natale.

Presente alle ore 5:00, ogni mattina della "Settina", il coro parrocchiale con l'organista Maria Puglia prima ed il giovanissimo Egidio Di Mauro dopo.

In prima linea, subito dopo il Santo Rosario e immediatamente prima dell'inizio della Messa, a cantare da solista la tradizionale "Salve Regina" in dialetto siciliano, la signorina Rosta, delle due sorelle la più grande ... e alla fine della Funzione, tutti a casa loro o dalla dirimpettaia Pippina Capitanu, imboccando la via Trieste, proprio di fronte all'uscita laterale della Chiesa per poi risalire a sinistra attraverso la piccola scalinata di via Diaz, a fare colazione con biscotti e caffè.

Della "Salve Regina" in dialetto siciliano ne abbiamo notizia già dal lontanissimo 1870.

Risale, infatti, a questa data la pubblicazione del volume "Raccolta amplissima di canti popolari siciliani": una raccolta di circa 800 pagine del poeta e filosofo acese Lionardo Vigo (1799-1879), edito "Tipografia Galàtola" di Catania, dove, alle pagine 522/523, troviamo proprio l'intero canto ... ... come sia arrivato a Linguaglossa, questo non lo è proprio dato sapere!

Oggi possiamo trovare diverse copie originali della pubblicazione di Vigo in alcune delle più importanti Biblioteche internazionali:

- Una copia del volume è conservata presso la Biblioteca dell'Università "La Sapienza" di Roma, nel reparto "Studi, Romanzi e italianistica", siglato  PALAEZ -F -77.

- Un altro Volume lo possiamo trovare nella Biblioteca "Bodleian Library" dell'Università di Oxford.

Il volume è stato digitalizzato da google.

Egidio Di Mauro 

 

 

 

Sulla sinistra,la signorina Rosta.

 

 

 

Ecco, a seguire, due versioni della "Salve Regina" in dialetto siciliano cantata a Linguaglossa, in Chiesa "SS. Annunziata":

  • la prima del poeta dialettale Antonino Stagnitta, tratta dal suo libro "Raccolta di poesie";
  • la seconda della signora Maria Formica (la mia mamma e cognata di Don Vincenzino) - manoscritto.
Il poeta dialettale Antonino Stagnitta.
Il poeta dialettale Antonino Stagnitta.
Maria Formica.
Maria Formica.

 

Adattamento

in  italiano

(rivista con la versione di Vigo)

 

 

SALVE  REGINA

I FEDELI A MARIA

Dio ti salvi, o Regina

Madre del Rosario.

Del Divino Tesoro

Voi siete la Custode.

Ascoltate questa preghiera

Madre del nostro Amato Signore.

E noi che recitiamo il Santo Rosario

ci facciamo devoti.

Ci vogliamo pentire

dei nostri peccati.

 

LA MADONNA

Pregate Dio Padre, pregate,

e ne otterrete perdono.

Il bene, lo sapete

è per il grande Amore.

Per i peccatori

Dio si è incarnato.

E' nato in povertà

ha patito pene e tormenti.

Fu messo in croce crudelmente,

morì fra spasimi e sofferenze.

Poi, quando è risorto,

festante e glorioso,

ha mostrato quand'è amorevole,

autorevole e potente.

 

I FEDELI A MARIA

Perciò, Madre clemente,

Vergine Santa e pura

fino all'ultima ora

di noi non Vi scordate.

Volgete lo sguardo su di noi,

poichè Voi, la Madre siete.

Se Voi lo otterrete per noi,

nostro Dio Padre ci perdonerà.

Verso la corona, che tenete in mano,

recitiamo sempre il Santo Rosario.

Gioire noi speriamo

per sempre in Paradiso.

Dio Padre ce l'ha promesso:

buona morte e Paradiso.



Versioni trovate in rete, relative al Comune di Montemaggiore Belsito (PA):


Trascrizione musicale a cura di Egidio Di Mauro    

Mentre, ancora mezzo addormentato, ogni mattina in Chiesa "SS. Annunziata" suonavo con l'harmonium (perchè ancora l'organo a canne non era stato restaurato) questo avvincente e ripetitivo motivo, mi riecheggiava nell'orecchio la parte finale della "Salve Regina", cantata dalla signorina Rosta che, in maniera storpiata, io recepivo come se fosse un dialogo fra due attori dietro le quinte di un palcoscenico:

... bessiti dda curuna, ca ora recitammu:

... sistemati quella corona che hai in testa che ora recitiamo la nostra parte di teatro !!!

Egidio Di Mauro


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