2° Parroco in "San Francesco di Paola" - Linguaglossa

Parroco per 58 anni: dal 1952 al 2010


Primo  e  secondo  Parroco dal 1937

Anno  della  nascita  della  Parrocchia


Insediatosi in “San Francesco”, pur essendo il suo paese, Don Vincenzino dovette attentamente scrutare e rileggere le esigenze del territorio poiché era stato, a condurre intensa vita da seminarista, ad Acireale per tutto il tempo della formazione e degli studi.

Da buon prete “vecchio stampo”, così verrà definito dai suoi parrocchiani nel senso affettivo del termine per la maniera in cui interpreterà il suo ministero sacerdotale, Don Vincenzino rivolse subito il suo sguardo agli anziani, ai malati e agli ultimi, non dimenticando i giovani e i bambini e, tramite questi ultimi, che certamente ultimi non sono, poté ovviamente portare la sua opera pastorale in quasi tutte le famiglie.

Il suo intendo era quello di coinvolgere quanto più possibile i laici, quasi preludendo lo scopo primario del Concilio Vaticano II che da lì a poco sarebbe stato indetto(1962-1965)!

Così scriverà Don Vincenzino nel fascicoletto “Piccole Epifanie di Cristo” da lui pubblicato nel maggio del 2010: “I laici possono fare moltissimo con e per i Sacerdoti, sostenendo la pastorale con la preghiera, la stima, l’azione, la sensibilità e la parola. Ciò contribuisce a riscoprire la propria realtà battesimale e quindi la partecipazione generosa alla via della Chiesa, affiancando i Sacerdoti nel rispetto dei diversi ruoli”.

Ecco allora che continuò la preziosa collaborazione con le signorine Castragiovanni/Mommina che coordinavano la pulizia della Chiesa e curavano tutta la biancheria della Parrocchia: dalle tovaglie degli altari ai paramenti sacri. La devozione delle signorine fu tale che fecero testamento della loro abitazione di Vico dei Paolotti alla Parrocchia, abitazione che poi divenne sede dell’Associazione Azione Cattolica. Alle signorine Castragiovanni/Mommina subentrò la signora Maria Damiano/Gullo.

Diete risalto all’impegno della signorina Pippina Boemi per la diffusione della buona stampa in Parrocchia: i settimanali “Famiglia Cristiana” e “Il Giornalino” e le affidò, lei sarta, il coordinamento per la manutenzione e la custodia delle tuniche dei ministranti e dei bambini di Prima Comunione.

Supportò la schola cantorum con gli organisti Maria Puglia prima ed Egidio Di Mauro dopo, spronandoli a partecipare a corsi di formazione diocesani e regionali sulla liturgia.

Riorganizzò il gruppo dei catechisti con la signorina Ciccina Barone in prima fila e il gruppo dei ministranti.

Organizzò le attività sportive dei ragazzi e dei giovani col CSI, specie dopo aver avuto in gestione, nel 1964, il Centro Sociale/Oratorio, oggi a lui intitolato. Questi i principali responsabili del settore sportivo: Tano Lo Scavo, Giuseppe Pafumi, Luigi Buda, Nardo Stagnitta e via via Salvatore Stagnitta, Franco Domanti, Nino Vecchio, Salvatore Cacciola, Pasquale Santoro e tanti altri ancora che hanno dato vita alla prestigiosa “San Pio X”.

Diede la possibilità di una sede per due sezioni di scuola materna al Centro Sociale.

Appena possibile assunse l’incarico di insegnante di “Religione Cattolica” presso la Scuola media locale e riuscì ad organizzarsi anche per appuntamenti saltuari con gli alunni della scuola elementare: così facendo, diceva, ho un contatto diretto e permanente con i bambini e gli adolescenti.

Affrontò il problema della disoccupazione giovanile e, interpretando al meglio l’esigenza dei suoi giovani, colse al volo la proposta pervenuta alle Parrocchie della Diocesi di Acireale da parte dell’industria tessile Bellora di Gallarate: partì per la ridente cittadina lombarda facente parte della provincia di Varese, ma orbitante nel settore economico milanese, una folta schiera di giovani linguaglossesi che trovarono così, anche se lontano dalla loro terra, una sistemazione economica definitiva.

Non abbandonò questi giovani emigrati al Nord/Italia né tanto meno tutti gli altri emigrati sparsi per il mondo, organizzandosi periodicamente con delle vere e proprie visite pastorali.

Diete campo libero all’Azione Cattolica, dai più piccoli agli adulti. Questi i Presidenti che, nei vari anni si sono alternati alla guida dell’Associazione: Senzio Mazza, Pietro Copani, Antonino Stagnitta, Nino Li Mura, Pippo Tornambene, Gerardo Mazza, Carmelino Mazza, Franca Curcuruto, Claudio Guzzetta, Lorenza Lo Giudice, Anna La Guzza.

L’Azione Cattolica, per Don Vincenzino, è stata per tutta la durata del suo mandato pastorale, un fermo punto di riferimento per la vita della Comunità parrocchiale. A questa Associazione di laici, nello spirito proprio dello Statuto, si è affidato cercando e, il più delle volte, trovando piena collaborazione per l’elaborazione e la realizzazione delle varie attività parrocchiali.

Con il Consiglio di Azione Cattolica ha addirittura supplito la mancanza del Consiglio Pastorale Parrocchiale previsto solamente a partire dagli anni ’80 … ma l’A.C., di fatto, non ha un proprio programma, semplicemente, sposa appieno le finalità e gli obiettivi della Parrocchia nella quale opera.

Ecco, allora, che con Don Vincenzino, l’A.C. è riuscita ad essere un tutt’uno con la Parrocchia, un’unica unità d’intenti, praticamente non c’era nessuna demarcazione evidente che facesse risaltare l’inizio/fine delle attività parrocchiali con quelle di A.C. e viceversa.

Don Vincenzino è riuscito, col suo operato, ad essere Padre, tutore e sostenitore di questa folta schiera di laici ben inseriti in Parrochia, dando loro la giusta importanza e collocazione all’interno della vita parrocchiale garantendo, nel contempo, una continua e assidua guida spirituale. A questo proposito amava spesso ripetere che lui, in quanto Parroco, era, come da art. 10 dello Statuto, l’Assistente dell’A.C. e spronava continuamente tutti verso un’adeguata formazione, oltre che ovviamente a livello parrocchiale, anche a livello diocesano e nazionale.

Innumerevoli e continui i “Campi scuola”. Indimenticabili il “Raduno nazionale di Loreto 2004” e la “XX GMG-Colonia 2005” e poi ancora il decennale scambio giovanile con la Diocesi di Stoccarda magistralmente coordinato dall’allora Presidente di A.C. Claudio Guzzetta.


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