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Riflessioni rubate agli appunti di Don Vincenzino.


Quotidiano "AVVENIRE" 04/12/68 (Anno 1, numero 1).
Quotidiano "AVVENIRE" 04/12/68.

"AVVENIRE", del 4 dicembre 1968 (Anno 1, numero 1).

La prima pagina parla di ciò che era avvenuto due giorni prima ad Avola: il 2 dicembre una manifestazione a sostegno della lotta dei braccianti per il rinnovo del contratto di lavoro era finita con un bagno di sangue.

La polizia, purtroppo, aveva aperto il fuoco e due giovani lavoratori erano stati uccisi. Ben quarantotto i feriti, di cui due gravi.

Sulla prima pagina qualche tratto con una penna rossa ... all'interno questo appunto:

Perchè, Signore, tanta violenza nel mondo? Dacci il coraggio di vivere, nonostante i lutti, le avversità, le sconfitte, le scelte difficili e combattute, la violenza dilagante, i tradimenti, le delusioni, le falsità.

Abbi misericordia di noi, o Signore, illumina il nostro cammino quando si fa buio e tortuoso e donaci quella forza, che solo Tu puoi darci.


Quotidiano "AVVENIRE" del 19/12/1968.
Quotidiano "AVVENIRE" 19/12/68.

"AVVENIRE", del 19 dicembre 1968.

In prima pagina il messaggio per la pace di Papa Paolo VI: essa si realizza soltanto nel pieno e assoluto rispetto dei diritti fondamentali della persona (frase ben sottolineata in rosso).

All'interno questo appunto:

Oggi, l'unico realismo storico è “l'utopia” profetica di Isaia: la pace universale non è un “sogno”, ma possiamo perseguirla solamente se ci impegniamo tutti insieme!

Insieme come Comunità, come famiglia, come Chiesa.

 


Quotidiano "AVVENIRE" 01/12/70.
Quotidiano "AVVENIRE" 01/12/70.

"AVVENIRE", del 1 dicembre 1970.

In prima pagina l'arrivo di Papa Paolo VI in Australia (vedi sottolineatura).

All'interno questo appunto:

Che questo viaggio di Paolo VI in Asia/Australia che si concluderà il 5 dicembre prossimo sia accolto come un segno di attenzione verso una Chiesa nuova e, a volte, in difficoltà.

Ringraziamo il Signore che ha preservato il nostro Santo Padre nell'attentato alla sua vita del 27 novembre scorso all'aeroporto di Manila; lo riguardi nel proseguo del suo viaggio.


Quotidiano "AVVENIRE" 20/06/71.
Quotidiano "AVVENIRE" 20/06/71.

"AVVENIRE"-Speciale, del 20 giugno 1971.

In prima pagina ben sottolineato; "UN ESODO SENZA SPERANZA".

All'interno questo appunto: 

Un esodo senza speranza? Signore, Tu che hai guidato Mosè nel suo peregrinare per il deserto, abbi pietà di noi, abbi pietà del Tuo popolo ,,, di questo popolo!

Il mondo è pieno di rifugiati, emigrati e profughi. Aiutaci. Stendi la Tua mano su di noi e salvaci. 


Quotidiano "L'OSSERVATORE ROMANO" del 22/04/1978.
Quotidiano "L'Oss. Rom" 22/04/78.

"L'OSSERVATORE ROMANO", del 22 aprile 1978.

La prima pagina la lettera/appello di Paolo VI alle BR per Aldo Moro.

Questa la frase evidenziata a penna;

Già troppe vittime dobbiamo piangere e deprecare per la morte di persone impegnate nel compimento d'un proprio dovere. Tutti noi dobbiamo avere timore dell'odio che degenera in vendetta, o si piega a sentimenti di avvilita disperazione. All'interno questo appunto:

La violenza genera violenza ... l'odio genera odio ... e alla fine non vi è che distruzione e morte. Oggi, in Italia, sono tanti a pregare per una soluzione pacifica, così some diversi sono, purtroppo, i simpatizzanti silenziosi ... anche a Linguaglossa! Affidiamoci nelle mani del Signore.


Quotidiano "AVVENIRE" del 10/05/78.

"AVVENIRE", del 10 maggio 1978.

Le prime 11 pagine sono interamente dedicate alla scomparsa di Moro.

 

-Pagina 1. Ben sottolineata la seguente parte nel commento dell'allora Direttore di Avvenire Angelo Narducci: "In quanto a Moro noi lo ricordtamo, nonostante tutto. vivo: non soltanto perchè crediamo nella Resurrezione, ma perchè l'uomo giusto vive nelle sue opere, in quanto ha saputo dare, in quanto è riuscito a diffondere intorno a sè di amore e di saggezza, in quanto ha saputo ammonire e prevedere, in quanto è riuscito a farsi luce per chi era nel buio o brancolava nelle tenebre. Altri giudichino la sua opera di politico e di statista e le lettere da lui vergate nelle ultime terribili settimane: quello che qui noi vogliamo sottolineare, con tutta la nostra partecipazione, con tutta la nostra sofferenza è la sua dimensione di uomo, costantemente nutrito alle fonti vive del Vangelo e non per caso rapito quasi all'uscita della chiesa dove sostava ogni mattina."      __________________________________________________


-Pagina 2. "Il lutto dell'Azione Cattolica" di Pio Cerocchi: "L’Azione Cattolica Italiana, alla luce della testimonianza di Aldo Moro, suo antico militante, invita i suoi aderenti e tutti gli italiani a vivere, in modo sempre più impegnato e coerente, la scelta democratica nata dal­la Resistenza e sancita nella Costituzione italiana. La presidenza nazionale dell'A­zione Cattolica italiana, farà conoscere la data di un in­contro di preghiera e di ri­flessione ed intanto invita tutti i suoi aderenti, nelle di­verse Chiese locali, ad unirsi in preghiera per Aldo Moro."

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-Pagina 3. Ben sottolineato il titolo di inizio pagina: "L'atroce assassinio di Aldo Moro ha colpito la coscienza di tutti gli uomini liberi."

Più avanti è messo in evidenza un passaggio del  messaggio del Capo dello Stato Leone agli italiani: "Dinanzi a questa tragedia nessuno può dichiararsi immune da responsabilità. Su tutti noi incombono imperativi cui non ci potremo sottrarre. Compiere tutti, fino in fondo, il nostro dovere con un impegno teso allo spasimo."

Più in la questo appunto: Chi segue Gesù è veramente un uomo libero, senza padroni: Un uomo libero dalla schiavitù delle cose, del potere, del denaro ... libero persino da se stesso. E in questo abbiamo come riferimento l'inizio della Lettera ai Galati (5,1. 13-14).

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-Pagina 4. Ben sottolineato il titolo di inizio pagina: "Bandire ogni violenza. La Chiesa addita la via dell'amore: riscoprire i valori umani e cristiani della solidarietà, della pace, della concordia fraterna."

Più avanti sono messi in evidenza due passaggi del messaggio della Presidenza dei Vescovi italiani: "Un richiamo a tutti gli uomini perchè spezzino alla radice ogni rapporto con l'odio e riscoprano le vie della solidarietà dell'amore."  -  "... il conforto che solo il Signore può dare di fronte a tanta violenza degli uomini."

Più in la questo appunto: Che cosa possiamo, di fronte a queste violenze? Quando gli scontri sono già in atto, spesso è troppo tardi. La spirale di odio e di vendetta è estremamente difficile da interrompere. Le ferite sono troppo profonde perché i cuori possano placarsi!

Per prevenire conflitti futuri sarà essenziale forse modificare delle regole, fare nuove leggi, statuti, regolamenti … ma, forse, non sarà sufficiente neanche tutto questo: per prevenire davvero i conflitti, sono i cuori che bisogna cambiare.

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-Pagina 5. Evidenziato tutto l'articolo di Giuliano Ragno: "La violenza non è mai vincente."

         Dieci anni di storia da quel maggio 1968: dieci anni che impongono. oggi più che mai, un profondo esame di coscienza sui mi­ti e gli ideali che la società da allora ha potuto offrire ai giovani. Martin Luther King moriva, assassinato da un cecchino, proprio dieci anni fa: eppure, mai come oggi, l'insegnamento della non-violenza, è vivo ed attuale. «E' vero che vi picchiano, è vero che vi insultano? E' vero che quando ciò accade voi considerate barbari e malvagi quelli che lo fan­no? Allora vi dico: non dovete essere barbari e malvagi come loro. Sono loro che devono diventare civili e gentili ceno noi», ripeteva alle folle di colo­re.

Così il messaggio di King, come quello di Gandhi, morto or sono trent'anni. ha mostrato che la non-violenza rima­ne l'arma più potente de­gli oppressi, più efficace di qualsiasi minaccia o rappresaglia terroristica. Ciò che è successo nell'In­dia di Gandhi, o nel pro­fondo Sud americano di Luther King, mostra pro­prio che la violenza non racchiude in sé il segno della vittoria. Ed è signi­ficativo il commento di Stokely Carmichael, il teorico della guerriglia negra nelle città, che dis­se, appresa l'uccisione di King: «L'America bianca e razzista ha commesso il suo più grande errore. As­sassinando King essa ha perduto».

Se la nuova civiltà, net Sud degli Stati Uniti, co­minciò a nascere da allora non fu per le violenze de­gli estremisti. L'azione non-violenta predicata da King produsse quella ri­voluzione delle coscienze che segnò il riscatto di una società intera. Così, a dieci anni di distanza, L'o­pera di King, premio No­bel per la pace nel 1964, appare di importanza de­cisiva nella storta della conquista dei diritti civili e dell'uguaglianza razzia­le. E ciò che per noi oggi assume ancor più signifi­cato, accanto all'opera di Gandhi, è la sua profes­sione di pace, la negazione dell'estremismo come ap­pello di lotta, la protesta che ha successo perché non-violenta. Una rivolu­zione che traeva origini, speranze, certezze, dal messaggio cristiano, quel messaggio che King, come altri, predicava ed attua­va ad un tempo.

Così la storia rimane il giudizio più atto: i valori del dialogo e della tolle­ranza non potranno mai essere oscurati da una cu­pa violenza che spesso as­sume i contorni di un tra­gico gioco. L'uomo politi­co che ha sempre condotto la sua azione all'insegna del dialogo, non scompare con un brutale assassinio. «La mia vita, la mia per­sona. non contano nulla». aveva detto Martin Lut­her King. Ciò che resta, anche di Aldo Moro, è la fede nel dialogo, la ricerca della tolleranza, la certez­za che l'ingiustizia non sarà mai cancellata dalla fredda, ma irrazionale azione del terrorismo.

Le parole di Luther King esprimono questa fi­ducia: «io ho un sogno –cominciava uno dei suoi discorsi–. Ed è che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli degli antichi schiavi possano sedere assieme al tavolo della fratellanza con i figli degli antichi schiavisti. Sogno che un giorno ogni valle sarà colmata, ogni collina e ogni montagna si abbassi. La gloria del Si­gnore allora verrà rivela­ta, e tutti gli uomini la ve­dranno insieme». Anche allora, le violenze che se­guirono all'uccisione di King, sembrarono dar ra­gione ai fautori della guerriglia tra i grattacieli, alle Pantere Nere, a Malcom X ed Erdridge Clea­ver. Fu una reazione immediata. Fiammate di ri­volta serpeggiarono nei ghetti neri. Il Bleck Po­wer e l'esplosione dell'o­dio parvero oscurare la bandiera della pace sven­tolata da King. La conte­stazione scuoteva allora i campus universitari. La tragedia vietnamita e le lotte razziali erano altri capi d'imputazione nel grande processo che il mondo aveva aperto sul­l'America. Con la morte di King parve che il movi­mento per i diritti civili fosse stato sconfitto.

Coretta Scott, moglie di King disse: «King ha dato la sua vita per i po­veri del mondo, per trova­re una via migliore, crea­tiva, piuttosto che di­struttiva. Nulla avrebbe potuto offenderlo mag­giormente che l'idea di uomini decisi a trovare la soluzione dei problemi at­traverso la violenza».

Ed è per questo che la violenza non sarà mai ve­ra rivoluzione, che l'odio ed il terrore non saranno mai vincenti. Questi anni, che hanno visto il terrori­smo e la guerriglia offrirsi come spettacolo quotidia­no, nel mondo, non hanno segnato l'eclissi della ra­gione.

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-Pagina 6. Evidenziato l'articolo del "Movimento per la vita" col suo Presidente On. Carlo Casini: "Il valore assoluto della vita ritorni ad essere il fondamento delle coscienze ..."

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  -Pagina 7. Evidenziato

Discorso pronunciato dal­l'on. Aldo Moro al "II Con­gresso mondiale per l'Apo­stolato del laici", svoltosi a Roma nell'ottobre dei 1957.


Quotidiano "AVVENIRE" del 07/08/1978.
Quotidiano "AVVENIRE" 07/08/78.

"AVVENIRE", del 7 agosto 1978.

La prima pagina è dedicata interamente alla scomparsa del Santo Pontefice Paolo VI avvenuta due giorni prima.

Il Profeta della Civiltà dell'Amore (frase sottolineata nella prima pagina).

All'interno questo appunto:

"Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di riproporre la visione evangelica di una Civiltà dell'amore, la sola che può dare futuro e speranza all'umanità, La Chiesa non può pretendere di offrire soluzioni a buon mercato ... però non può volgere lo sguardo altrove! " (espressione di Polo VI della festa di Pentecoste del maggio 1970).


Quotidiano "AVVENIRE" del 02/06/1979.
Quotidiano "AVVENIRE" 02/06/79.

"AVVENIRE", del 2 giugno 1979.

La prima pagina parla del primo viaggio di Giovanni Paolo II in Polonia.

All'interno questo appunto:

"La Chiesa ha bisogno di azione. La Chiesa ha bisogno di farsi vedere. Tutti noi, che siamo la Chiesa, abbiamo l'obbligo di agire, di operare, di dire, di fare. Il Santo Padre ci sta indicando la strada: la Polonia non sarà più la stessa ... la Chiesa non potrà essere più la stessa!"


Quotidiano "AVVENIRE" del 14/05/1981.
Quotidiano "AVVENIRE" 14/05/81.

"AVVENIRE", del 14 maggio 1981.

La prima pagina è dedicata all'attentato al Papa Giovanni Paolo II il giorno precedente in Piazza San Pietro.

Due le frasi messe in evidenza, la prima dell'allora Direttore di Avvenire Pier Giorgio Liverani: "E' parso davvero, in certi momenti, che fosse il Papa il nemico da abbattere solo perché aveva il coraggio di parlare con tutta la forza della sua autorità morale";

la seconda del Cardinale Ballestrero: "Di fronte alla violenza, al non rispetto della persona umana, sentiamo più il bisogno di tacere che di parlare. Vorremmo che il nostro silenzio fosse un silenzio che diventa preghiera, diventa speranza, diventa supplica presentata al Signore di ogni bontà e di ogni misericordia".

All'interno questo appunto tratto dal Libro dei Proverbi (21 - 1, 7 e 8): 

21:1) "Il cuore del re è un canale d'acqua nelle mani del Signore: lo dirige ovunque Egli vuole."

21:7) "La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia."

21:8) "La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire."


Quotidiano "AVVENIRE" del 22/05/1982.
Quotidiano "AVVENIRE" 22/05/82.

"AVVENIRE", del 22 maggio 1982.

La prima pagina è dedicata alla "Guerra anglo-argentina delle Falkland".

All'interno questo appunto tratto dal Libro dei Proverbi (12:20):

"L'inganno è nel cuore di chi trama il male, ma per chi nutre propositi di pace v'è gioia."

La pace non può essere la semplice assenza della guerra ... ma uno stile di vita, una testimonianza costante e duratura da parte di tutti noi.

"In questa nostra età ... è contrario alla ragione che la guerra possa essere ancora idonea a ristabilire i diritti violati (Papa Giovanni XXIII)."


Quotidiano "AVVENIRE" del 19/02/1984.
Quotidiano "AVVENIRE" 19/02/84.

"AVVENIRE", del 19 febbraio 1984.

La prima pagina parla del "Nuovo Concordato" fra Stato e Chiesa.

Due parti ben evidenziate di Pier Giorgio Liverani, opinionista già direttore di Avvenire:

Stato e Chiesa, diceva il Concilio, sono entrambi, "anche se a titolo diverso, a servizio della vocazione personale e sociale delle stesse persone". Essi "svolgeranno quel loro servizio a vantaggio di tutti, in maniera tanto più efficace quanto meglio coltiveranno una sana collaborazione tra di loro, secondo modalità adatte alle circostanze di luogo e di tempo".

La società, alla quale la Chiesa si rivolge ... è mutata ... Il divorzio, l'aborto, l'indifferentismo religioso, la caduta del senso del sacro, la diffusa filosofia materialistica rendono assai difficile un impegno comune, quale sarebbe stato desiderabile ... per la promozione dell'uomo.

All'interno questo appunto:

Non si può pensare di poter essere in grado di convincere qualcuno a credere in Dio utilizzando semplicemente discorsi persuasivi e facendo leva solamente sulla sapienza umana: questo, da solo, non basta! E' sicuramente importante, oltre alla personale testimonianza, conoscere anche il mondo che ci circonda.


Quotidiano "AVVENIRE" del 30/06/1988.
Quotidiano "AVVENIRE" 30/06/88.

"AVVENIRE", del 30 giugno 1988.

In prima pagina "L'amaro scisma di Lefebvre".

All'interno questo appunto.

La parola di Dio ci aiuta a distinguere le due facce del cambiamento:

  1. la prima è la fiducia, la speranza, l'apertura al nuovo;
  2. la seconda è la difficoltà a lasciare le sicurezze per andare incontro all'ignoto. Infatti ci fa sentire più tranquilli rimanere nel nostro recinto, conservare, ripete le parole e i gesti di sempre. Questo ci fa sentire più sicuri piuttosto che uscire, partire, avviare nuovi processi.

Essere fedeli, quindi, comporta la capacità di cambiare. Pensiamo all’esperienza di Abramo che la Bibbia ci mostra come modello di fede: quando era già anziano Dio gli disse: "Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione". Per essere fedele Abramo dovette cambiare, partire.


Quotidiano "AVVENIRE" del 10/11/1989.
Quotidiano "AVVENIRE" 10/11/89.

"AVVENIRE", del 10 novembre 1989.

La prima pagina è dedicata alla storica caduta del muro di Berlino.

L'articolo della colonna a sinistra dell'opinionista Elio Maraone intitolato "Il vento dello Spirito" segnato nel seguente commento: "Il vento dello Spirito soffia imperioso, e proprio alla porta di quella che si era fatta e detta cattedrale dell'irregiosità."

All'interno questo appunto relativo al significativo canto dei "Gen Verde":

I PONTI

Dappertutto nel mondo scorrono tanti fiumi. Fiumi lunghi, profondi, che ci dividono.
Attraverso l’acqua ci guardiamo ma non ci conosciamo, il nostro sguardo porta solo diffidenza.

RIT.: Perché non costruiamo i ponti sopra i fiumi? Perché non costruiamo i ponti sopra i fiumi?

         Perché non costruiamo i ponti così ci incontriamo? Perché non costruiamo i ponti? 

I fiumi fanno barriere fra anziani e giovani sopra sponde diverse vanno ricchi e poveri.
Il popolo nero vede da lontano i suoi fratelli bianchi sull’altra riva.


Quotidiano "AVVENIRE" del 02/12/1989.
Quotidiano "AVVENIRE" 02/12/89.

"AVVENIRE", del 2 dicembre 1989.

La prima pagina parla della prima volta di Giovanni Paolo II a Mosca.

Ben messo in evidenza l'articolo su due colonne alla sinistra della pagina: "L'ideologia s'inchina alla fede".

All'interno questo appunto:

Chi è sicuro delle proprie convinzioni non ha bisogno di imporsi, di esercitare pressioni sull’altro: sa che la verità ha una propria forza di irradiazione. Perciò l’altro non è mai da considerare un rivale, un nemico, ma un fratello e una sorella. Siamo tutti pellegrini su questa terra e siamo affidati gli uni alle cure degli altri.


Quotidiano "AVVENIRE" del 16/01/1993.
Quotidiano "AVVENIRE" 16/01/93.

"AVVENIRE", del 16 gennaio 1993.

Nella prima pagina, subito sotto la testata: "Vietato ai tiepidi".

Don Gianfranco Ravasi, Biblista (sarà nominato vescovo nel 2007).

Geremia 23,29: La mia parola non è essa come il fuoco? dice l'Eterno; e come un martello che spezza il sasso?

Ebrei 4,12: la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.

 All'interno questo appunto:

"Tu non sei nè freddo nè caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poichè sei tiepido, sto per vomitarti dalla mia bocca" (Apocalisse 3, 16).


Quotidiano "L'OSSERVATORE ROMANO" del 03/04/2005.
Quotidiano "L'Oss. Rom" 03/04/05.

"L'OSSERVATORE ROMANO", del 3 aprile 2005.

La prima pagina è dedicata interamente alla scomparsa del Santo Pontefice Giovanni Paolo II avvenuta la sera precedente.

Ci hai lasciati, Padre Santo. Ma Tu prendici per mano e guidaci con quella Tua Mano che in questi mesi si è fatta in Te anche parola. Grazie, Padre Santo! (frase ben sottolineata).

All'interno questo appunto:

Giovanni Paolo II, grande ispiratore di pace all'interno della Chiesa oltre che tra i popoli di diverse Fedi, Tu che ci hai fatto sentire persone che non devono mai avere paura, prega per noi.